Oggi è un dovere dedicare il nostro Buondì a Bob Dylan, a cui ieri è stato assegnato il Nobel per la Letteratura “per aver creato una nuova espressione poetica nell’ambito della tradizione della grande canzone americana”.
È un dovere, perché Bob Dylan è stato la nostra ninna nanna da piccoli, il primo testo contro la guerra imparato a memoria, la prima musicassetta acquistata, la canzone del primo viaggio da soli all’estero a cercare di imparare l’inglese, le mode passano ma un Bob Dylan nella playlist di Spotify c’è sempre. Ed ora è conclamato, è un poeta anche per l’Accedemia Svedese.

Anche se qui sembra più il signore della birra Moretti

(Anche se qui sembra più il signore della birra Moretti)

Ce lo aveva comunque già confermato Michelle Pfeiffer che ai turbolenti studenti di Dangerous Minds, tra una lezione di vita e una lezione su Dylan Thomas, aveva incluso nella poetica americana anche il nostro Bob con Mr Tambourine Man;
e ora volevamo dirlo anche noi, ma poi Francesco De Gregori – il Bob Dylan de noiarti – ci ha anticipato e l’ha detto meglio:

Il Nobel per la letteratura assegnato a Dylan non è solo un premio al più grande scrittore di canzoni di tutti i tempi ma anche il riconoscimento definitivo che le canzoni fanno parte a pieno titolo della letteratura di oggi e possono raccontare, alla pari della scrittura, del cinema e del teatro, il mondo e le storie degli uomini.
Bob Dylan incarna l’essenza di tutto questo, nessuno come lui ha saputo mettere in musica e parole l’epica dell’esistenza, le sue contraddizioni, la sua bellezza.

Quindi a noi non resta che mettere qui le nostre canzoni preferite e un sentito augurio da Forever Young:
May you grow up to be righteous,
May you grow up to be true,
May you always know the truth
And see the lights surrounding you.
May you always be courageous,
Stand upright and be strong,
May you stay forever young,

E poi, finalmente, ha vinto il Nobel uno che TUTTI sappiamo chi è.

E questa, che è proprio Buondì!

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