Evviva è venerdì! Banale, lo so, ma questo non è un venerdì come tutti gli altri perché nella notte tra sabato e domenica entrerà in vigore l’ora l’invernale.

Io l’ho sempre chiamata così, perché per me l’estate finisce davvero quando all’improvviso ti trovi a guardare fuori dalla finestra di pomeriggio e pensi “Ma cavolo! È già buio”. E questo, almeno a me, succedeva e succede sempre dopo il fatidico giorno in sui spostiamo le lancette indietro di un’ora. Girellando su internet ho poi scoperto che ormai la chiamano tutti così visto che ora solare è tecnicamente sbagliato (l’ora solare è quella riferita alla posizione del sole e cambia di conseguenza in ogni punto del globo terrestre). E lo trovo più giusto e sensato della fredda definizione ora legale che mi è sempre sembrata una parola che non avesse niente a che vedere con il sole. E invece, si sa, il sole e la sua luce sono il centro intorno a cui tutti noi giriamo. In ogni senso.

orologio

Un po’ di storia. Prima della diffusione degli orologi, il cambio dell’ora non esisteva: i ritmi non erano fissi, le civiltà agricole si alzavano sempre all’alba, anticipando o posticipando la “sveglia” a seconda delle stagioni. Nell’antica Roma la cosiddetta prima ora era quella che seguiva il sorgere del sole. Nell’età industriale, la questione si complica, ma l’idea originale resta vincente: bisogna seguire il ritmo del sole, l’obiettivo è risparmiare energia. Ecco che allora, non potendo intervenire direttamente sul corpo celeste, si agisce sull’orologio. Fra i primi a suggerire la strategia Benjamin Franklin, l’inventore del parafulmine. Nel 1784 lo scienziato americano propone addirittura di mettere un cannone nelle strade per svegliare la popolazione, pur di adeguarsi al cambio dell’ora. Lo mette nero su bianco sul quotidiano francese Journal de Paris, ma è forse troppo presto e la soluzione quanto meno brutale. Più di un secolo dopo, nel 1895, l’entomologo neozelandese George Vernon Hudson propone di spostare gli orologi avanti di due ore. La sua idea viene ripresa pochi anni dopo dal costruttore britannico William Willet. È la volta buona: la Camera dei Comuni dà ufficialmente il via libera al British Summer Time, d’estate le lancette vengono spostate avanti di un’ora. La mossa si rivela efficace, diversi Paesi iniziano a imitare il Regno Unito. In Italia, dopo diversi tentativi, e un lungo periodo a orario unico dal 1940 al 1948, il cambio dell’ora viene stabilito per legge dal 1966. Ma è solo 30 anni dopo, nel 1996, che il passaggio da ora legale a ora solare viene adeguato alle regole europee. Si stabilisce che le lancette verranno spostate, come avviene oggi, l’ultima domenica di ottobre e quella di marzo. Una consuetudine che diventa legge solo nel 2010.

ora-solare

Insomma sarà banale, ma bisogna seguire la luce. Fa bene a noi e fa bene al Pianeta. E oggi più che mai perché è il nostro ultimo fine settimana del 2016 dove ce ne sarà di più. Quindi svegliatevi presto, godete del sole, accompagnatelo in questo cambio. E se piove pazienza, la luce passa anche attraverso i nuvoloni.

Ve lo dice una dormigliona che avrebbe davvero bisogno di un cannone in camera da letto per svegliarsi rendendo felice Benjamin Franklin. Le armi però mi fanno orrore e paura sempre, quindi meglio optare per belle canzoni. Ve ne proponiamo un po’. E sì, ci mettiamo anche Tiziano Ferro. Non si può volergli male, è stato un ciccione, è cresciuto a Latina, una città (perdonatemi laziali, ma è la verità) tra le più tristi d’Italia e da quando ha fatto outing gli fanno fare solo video in cui è solo e canta alle piante. Eccheccavolo. Non vi lamentate, né dell’arrivo del buio, né di Tiziano. Ogni cosa ha un suo perché.



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