Secondo il dossier di Legambiente redatto a giugno sui Comuni Ricicloni 2016, in Italia sono 525 quelli che superano il 65% di raccolta differenziata producendo meno di 75 kg procapite di differenziata (né umido, né plastica, né vetro e metallo). 169 comuni “rifiuti free” più dell’anno scorso.

Una bella notizia, soprattutto nel panorama nostrano di chi quando dice “spazzatura” o “monnezza” o “pattumiera” sta pensando a quella abbandonata nelle strade di Roma, quella usata come moneta dalla Camorra, quella che è la noia quotidiana di chi deve portarla giù.
I comuni più ricicloni si trovano al Nord (413), al Sud (87) e poi al Centro (25).

Veneto (35%), Friuli-Venezia Giulia (29%), Trentino-Alto Adige (17%) e Campania (9%) sono invece le regioni – la media italiana è del 7% – con il maggior numero di comuni in cui la raccolta differenziata funziona a dovere. La ricetta sembra essere: la responsabilizzazione dei cittadini attraverso una raccolta domiciliare, comunicazione efficace e con premi anche in denaro per i cittadini virtuosi.

Menzioni d’onore a Emilia Romagna che dal 2015 si è dotata di “un sistema di premialità e penalità che si basa sul quantitativo di secco residuo avviato a smaltimento e non sulla percentuale di raccolta differenziata”, e in particolare Parma, che premia i cittadini con un abbassamento delle bollette.
Il caso più eclatante è nella vituperata Calabria, a Catanzaro: con un sistema di raccolta differenziata domiciliare (come anche in altri capoluoghi del meridione tipo Salerno, Andria e Cosenza) il Comune è passato dal 10% di raccolta differenziata nel 2015 all’80% di quest’anno nelle prime due aree servite dalla raccolta porta a porta, aumentando la percentuale totale della raccolta di tutta Catanzaro al 32%.

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(Grafico di Legambiente)

L’obiettivo è di arrivare al 100% di comuni “rifiuti free” nei prossimi 3 anni partendo da una capillarizzazione della procedura che capiamo meglio: punizioni e premi, nell’attesa che il concetto di economia circolare sia sulla bocca e nei comportamenti di tutti.
E aggiunge Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente: “Per realizzare ciò oltre all’impegno delle amministrazioni e dei cittadini, è però importante che anche la politica faccia la sua parte attraverso l’introduzione di un sistema di tariffazione puntuale su larga scala, dicendo stop ai nuovi inceneritori e avviando una graduale dismissione a partire dagli impianti più obsoleti. Ed ancora replicando le buone pratiche su tutto il territorio e definendo un nuovo sistema di incentivi e disincentivi per far in modo che la prevenzione e il riciclo siano sempre più convenienti”.

Quindi avanti tutta e mentre attendiamo che tutti i comuni attuino riforme anti-spreco, noi dotiamoci di quanti più cestini ci stanno in casa, inventiamoci dei giochi per insegnare anche ai bambini a differenziare la pattumiera, sfruttiamo il momento di buttare i nostri sacchi in cortile come un’attività fisica benefica da fare con gioia, ricordiamoci che il polistirolo va gettato insieme alla plastica, al tetrapack va tolto il tappo, e i tovaglioli di carta usati vanno nell’umido.

Se avete dubbi:

AMA – Roma

Amsa – Milano

Quadrifoglio – Firenze

Asia – Napoli

Se avete difficoltà: Junker App, l’app che vi aiuta a fare la raccolta differenziata!

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