Perché ho scelto di visitare Siviglia? La risposta molto è semplice: perché tutte le persone che ci sono state mi hanno parlato di questa località come di un luogo straordinario, pieno di bellezze naturali e artistiche, compreso il centro storico più grande del mondo, dove si respira quell’atmosfera rilassata e festosa tipica delle città del sud della Spagna, tra flamenco, corride e una gastronomia da leccarsi i baffi. E poi, perché qui piove solo 51 giorni l’anno. Che altro desiderare di più? Non mi restava altro che visitare questa fantastica città e lasciarmi trasportare da tutto ciò che mi hanno raccontato, e finalmente provarlo sulla mia pelle.

Una mattina per caso, guardando tra i voli economici del momento, ho trovato un’imperdibile offerta per volare a Siviglia per 3 giorni. In pochi minuti ho subito deciso di partire e così ho fatto.

Essendo una città ben fornita dai mezzi pubblici, risulta comodo alloggiare in qualsiasi quartiere dove ci sarà solo l’imbarazzo di scegliere tra i migliori alberghi di Siviglia. Per la mia vacanza ho deciso di stare in un hotel in zona La Macarena.

Una volta abbandonato il mio trolley in albergo mi sono lasciata trasportare dal clima spagnolo: la mia visita comincia tra gli stretti vicoli dei quartieri storici per ammirare gli splendidi monumenti che hanno reso Siviglia famosa in tutto il mondo. A cominciare dagli imponenti Palazzi Reali, i Reales Alcazares con l’antica fortezza araba, il Palazzo di Carlos V, che ospita una prestigiosa collezione di antichi arazzi, e i suoi straordinari giardini in cui convivono lo stile arabo, quello romanico e quello rinascimentale, e delle carpe che così grosse non le avevo mai viste. Una vera e propria meraviglia.

La mia avventura nella capitale andalusa prosegue verso la maestosa Cattedrale, la più grande del mondo dopo quella di San Pietro, per poi inerpicarmi sulla sua torre campanaria, la Giralda, che è il simbolo di Siviglia: alta ben 96 metri, ha sulla sua cima la statua della Fede, chiamata Giraldillo, che gira su se stessa a seconda di come soffia il vento. Nonostante le vertigini, ho affrontato tutti i 96 metri ma ne è valsa la pena: da lassù si gode di una vista mozzafiato su tutta la città.

(Cattedrale di Siviglia)

(Siviglia da lassù)

Una volta ripreso contatto con il terreno, sono andata a fare un giro nel caratteristico quartiere di Triana, che si trova sulla sponda occidentale del fiume Guadalquivir: qui, dopo aver visitato il mercato coperto che ospita diversi arabi e romani, ho fatto un meraviglioso giro per i negozietti che vendono le tradizionali azulejos realizzate a mano, per poi concludere la visita sul lungofiume, dove c’è solo l’imbarazzo della scelta tra bar, ristoranti e locali di ogni genere.

Ma la vera anima della città l’ho scoperta recandomi nel Barrio de San Bartolomé, con le sue stradine strette e tranquille su cui si affacciano casette basse: qui, dove convivono stile barocco, gotico e rinascimentale, ho visitato la chiesa di Santa Maria la Blanca, la Chiesa de Santa Magdalena e la straordinaria Casa de Pilatos,  il palazzo più sontuoso di Siviglia e massimo esempio dell’architettura andalusina del XV – XVI secolo.

Un altro dei luoghi che mi ha lasciato letteralmente senza fiato è stata la spettacolare Plaza de España, che si trova nel Parque de Maria Luisa: interamente decorata con ceramiche e marmi colorati, ha una forma a ferro di cavallo, è circondata da una imponente costruzione con due grandi torri, al centro ha una splendida fontana ed è percorsa da un canale navigabile con le sponde collegate da quattro ponti. Naturalmente sono salita anche io in una delle tipiche imbarcazioni a remi, e devo dire che si vive la Plaza da un altro punto di vista ancora più magnifico che non quando ci si cammina attorno. Avrò fatto all’incirca una cinquantina di foto solo qui.

(Plaza de Espana)

(Plaza de Espana)

Ultima, ma non in ordine di importanza, la cucina sivigliana, che mi ha davvero conquistata, soprattutto per le sfiziosissime e saporite tapas, da gustare rigorosamente nei quartieri di Triana e de La Macarena, ancora meglio se accompagnate da un buon bicchiere di cerveza ghiacciata o di sangria.

Che altro aggiungere sul mio straordinario viaggio a Siviglia? Forse le sue bellissime spiagge che si trovano a pochi chilometri di distanza dalla città? Oppure le feste tradizionali all’insegna dei balli e dell’allegria? La malinconia di una chitarra pizzicata sulle note del flamenco? O, ancora, le notti più calienti di tutta la Spagna nei quartieri della movida? Insomma, un clima spettacolare (non ad agosto, ad agosto ci si scioglie sul selciato), un concentrato di bellezze artistiche, il mare e tanto divertimento: questa è, per me, Siviglia.

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