Sibari: all’ombra di una delle città simbolo della Magna Grecia sta per muovere i primi passi uno dei progetti di monitoraggio civico più innovativi degli ultimi anni.  Nel suo Parco Archeologico sarà sperimentato uno dei Patti d’Integrità previsti dal progetto internazionale di monitoraggio civico degli appalti pubblici Ipact (Integrity Pacts – Civil Control Mechanism for safeguarding Eu funds), finanziato dall’Unione europea. ActionAid, in qualità di supervisore indipendente e in collaborazione con Gruppo Abele e Monithon, monitorerà due interventi per un valore complessivo di 2 milioni di euro grazie all’accordo stretto con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo.

Il  primo prevede la musealizzazione e sistemazione esterna dell’area archeologica denominata Casa Bianca e il secondo prevede la realizzazione di allestimenti museali e multimediali del Museo Nazionale della Sibaritide. ActionAid coinvolgerà anche i cittadini in un’attività di monitoraggio civico in collaborazione con Gruppo Abele e Monithon.

Accanto alle vestigia che ricordano la civiltà greca e i primi semi della democrazia, si cercherà di dare nuova linfa a quest’ultima ripartendo dal basso. Ad aprile ActionAid realizzerà la prima scuola di Integrità rivolta a referenti di associazioni locali e regionali. I partecipanti acquisiranno le competenze necessarie per organizzare laboratori di monitoraggio civico aperti a tutti i cittadini interessati. Grande attenzione sarà riservata alle nuove tecnologie: i laboratori comprenderanno infatti sessioni dedicate al data journalism, per imparare ad utilizzare i dati in formato aperto (Open Data) relativi agli appalti. I partecipanti apprenderanno anche a leggere e visualizzare i dati attraverso l’utilizzo di app per georeferenziare le fotografie scattate sui cantieri, a utilizzare strumenti per lo story telling e realizzare video. Potranno inoltre progettare un sito Web per raccontare online il progetto monitorato.

Alla base di questo lavoro c’è la forte volontà non solo di monitorare l’utilizzo dei Fondi europei ma di riavvicinare i cittadini alle istituzioni. Per farlo sono tre gli ingredienti essenziali: trasparenza, partecipazione e innovazione, con i quali si può davvero migliorare in modo decisivo la qualità della democrazia e creare un terreno dove sia più difficile per la corruzione mettere radici.

Il progetto è ambizioso e i numeri lo confermano: coordinato a livello europeo da Transparency International, coinvolge 11 Stati membri e 15 organizzazioni della società civile per una durata di quattro anni e un totale di 17 appalti monitorati per un valore complessivo di oltre 920 milioni di euro.

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