A Borgomanero, comune italiano in provincia di Novara noto ai più come svincolo autostradale, ventitré primari ormai in pensione si sono messi a disposizione di poveri, anziani e immigrati per offrire visite e cure gratuite di qualità.

Sono una grande fan di Grey’s Anatomy e questa mia passione ha portato due aggiunte sostanziali nella mia vita:

  1. far sì che il mio fidanzato mi interpelli per qualsiasi dubbio di tipo medico, di qualsiasi specializzazione, aspettandosi una vera risposta da me;
  2. la convinzione che se uno è chirurgo, tutto viene dopo e che la punizione peggiore al mondo sia non poter più esercitare la professione.

I medici e i chirurghi lo sono per vocazione, un po’ come i preti, e non è che ora che Ratzinger è in pensione è diventato uno tutto droga sex e rock ‘n roll, no? Allo stesso modo, secondo Grey’s Anatomy se sei chirurgo muori da tale. La conferma alla mia seconda intuizione (la prima non mi ha portato da nessuna parte) arriva appunto da Borgomanero dove niente-popò-di-meno che un team composto interamente da primari ospedalieri in pensione ha aperto un ambulatorio per poter continuare a perseguire la loro vocazione, quella di salvare vite. Avrebbero potuto però aprirsi il loro studio privato e continuare ad accumulare ricchezze, invece hanno deciso di darsi gratuitamente, rivolgendosi a chi non può permettersi privatamente le migliori cure, a volte a chi non può permettersele nemmeno pubblicamente, ovvero persone in difficoltà economiche e persone in difficoltà vitali, tipo immigrati.

L’idea è venuta a Maria Bonomi, sindacalista in pensione proveniente da una famiglia indigente, ora presidente dell’Auser, associazione per l’invecchiamento attivo, nel 2010: con la collaborazione di Piero Sacchi, primario cardiologo, Sergio Cavallaro, urologo, e Felice Fortina, nefrologo, ha aperto un poliambulatorio totalmente gratuito, dove i tempi d’attesa sono solo di pochi giorni e i soldi necessari arrivano tutti da donazioni private.

In questi otto anni i primari che prestano servizio sono diventati ventitré, le specializzazioni diciassette  (tra le quali cardiologia, odontoiatria, ortopedia, pediatria, medicina interna, neurologia, dermatologia, otorinolaringoiatra, nefrologia) e grazie ad alcune donazioni si sono potuti acquistare i macchinari per fare ecografie, ecodoppler, ecg holter.
Oltre mille persone all’anno hanno potuto ricevere così assistenza sanitaria, persone che forse avrebbero rinunciato a curarsi, affiancati anche da infermieri e psicologi, tutti frizzanti vecchietti colmi di generosità e cazzimma chirurgica.

Se volete fare una donazione: bonifico bancario all’Iban IT94U0335901600100000001854, inserendo la dicitura “erogazione liberale progetto poliambulatorio”. Qui il loro sito!

 

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