Crocchette e acqua per cani e gatti randagi in cambio di bottiglie vuote. Ecco l’idea di diffondere in Italia e nel mondo dei distributori automatici di cibo per animali da ottenere inserendo nel dispositivo delle bottiglie di plastica e lattine da riciclare made in Turchia.
Aiutare cani e gatti randagi e contribuire al riciclo della plastica ecco la semplice, ma rivoluzionaria idea che arriva dalla Turchia.
Tre anni fa, davanti al crescente problema di cani e gatti randagi (nel 2014 erano circa 150mila solo a Istanbul) l’amministrazione comunale della città turca ha deciso di mettere in campo un’iniziativa innovativa. Una politica che oltre a offrire sostentamento agli animali tutela l’ambiente ed educa le persone a prevenire gli sprechi.
Nasce così il progetto Pugedon: distributori di cibo per animali randagi che accettano bottiglie di plastica da riciclare e in cambio offrono razioni di cibo e acqua. Il funzionamento, semplice ed economico, si basa quindi sullo scambio tra plastica e cibo, praticamente a costo zero, dal momento che i contenitori riciclati coprono per intero l’acquisto dei pasti dei randagi.
Il progetto è stato già esportato in altri 60 paesi del mondo, tra cui a partire dallo scorso anno anche l’Italia, dove,sono state introdotte all’interno del distributore due telecamere con il duplice obiettivo di monitorare e e censire la popolazione canina e felina della zona e scoraggiare atti vandalici e violenze contro gli animali.
Il progetto ha ottenuto il patrocinio dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) ed è un progetto dal forte intento ambientalista oltre che animalista. Il Pugedon infatti funziona ad energia rinnovabile, grazie ad un pannello solare che può portare fino a 12 volt di energia.
Tra le varie associazioni sostenitrici del progetto c’è Cani Sciolti di Avola, per sostenerli potete basta visitare il loro sito a questo indirizzo.
Il randagismo, nonostante sembri essere un fenomeno in calo costa milioni di euro l’anno anche in Italia. Per l’esattezza, il prezzo pagato (calcolato al ribasso e sulla base delle sole amministrazioni che hanno fornito i dati) per la cura dei cani presenti nei canili italiani nel 2015 ha sfiorato i 118 milioni di euro. Cifra che, moltiplicata per sette anni, tempo medio della permanenza in canile di un cane in assenza di adozione, supera gli 825 milioni di euro.
A fare il calcolo è la Lav nel nuovo dossier “Randagismo 2016. Cosa è cambiato negli ultimi 10 anni”.
Per contrastare efficacemente il triste fenomeno, è necessario uscire dalla logica dell’emergenza e lavorare in maniera programmatica:
- raccogliere dati completi e certi;
- applicare le norme esistenti, spesso disattese o solo in parte applicate;
- adottare il modello di parco-canile;
- assicurare la presenza delle associazioni di volontariato nei canili per facilitare le adozioni;
- predisporre incentivi per chi adotta, sotto forma di detrazioni, riduzione IVA, buoni e rimborsi (no incentivi in denaro);
- promuovere le sterilizzazioni;
- incentivare l’iscrizione in anagrafe canina e l’identificazione obbligatoria dei gatti tramite microchip;
- promuovere l’accoglienza degli animali nelle strutture turistiche e nei luoghi pubblici;
- contrastare il traffico di cuccioli e il commercio nei negozi, nelle fiere e on-line
Insomma, da fare come sempre ce n’è sempre tanto, ma Pugedon è davvero una buona idea da sostenere.
E riguardo al randagismo ricordatevi sempre