Quando tutti i bambini sparavano desideri sul loro futuro impiego lavorativo, io avevo escluso già una serie di mestieri volti alla scoperta e alla ricerca, ritenendo il livello attuale sufficiente per campare serenamente; mestieri come l’astronauta, l’archeologo e il chimico.
Non ero, e non sono tutt’ora, minuziosa e tutta quella gamma di trovate e scoperte medie mi spazientivano; mi esaltavano solo le enormi scoperte o quelle piccole quotidiane, tutto lo sforzo per testimoniare la gamma tra quei due poli mi sembrava fatica sprecata.

C’era sì del disinteresse, ma anche tanto sentimentalismo scientifico per le piccole scoperte quotidiane, non quelle che cambiano la vita della popolazione mondiale, quelle che cambiano la propria, tant’è tra i miei più gioiosi ricordi annovero:

quella volta che in cucina mia nonna stava cucinando l’arrosto, e mio nonno, unico con delle doti da menzione culinarie in famiglia, le chiese sinceramente entusiasta: «ma tu ci aggiungi le cipolle?».
Mi sembrò stupendo che a 80 anni, dei quali almeno la metà passati con sua moglie, provasse stupore. Credevo che a un certo punto le abitudini domestiche fossero date per assodate, e invece no, c’era sempre qualcosa di interessante da trovare nel proprio partner. L’archeologia della coppia.

Quella volta che mia sorella quattordicenne, e io poco più grande, mentre cucinavamo gli spinaci in padella, mi disse felicissima: «ho scoperto che se metti il sale subito sulle verdure, rilasciano così tanta acqua che non c’è bisogno di aggiungerla poi!»
Avevamo scoperto una cosa utilissima, ed è una scena che ripenso ogni volta che cucino le verdure. Un processo chimico davvero finalmente utile.

Quell’altra volta che insieme a una manciata di scout mezzi persi nel bosco e dotati solo di una cartina muta, vidi la stella polare, mi raccapezzai di dove fosse il nord il sud, l’est e l’ovest e ritrovammo la retta via. Il mio più grande successo in ambito astronomico, che a volte però attribuisco alla fortuna.

Oggi mi sono imbattuta in un’altra di quelle piccole scoperte, che mi rimarrà impressa nella memoria: un gruppo di paleontologi cinesi e canadesi ha scoperto un dinosauro con il piumaggio degli uccelli moderni. Dicono che questo animale, il Jianianhualong tenginon volasse ma avesse il piumaggio asimmetrico necessario a farlo. Hanno trovato l’antenato delle galline, insomma.

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Nell’articolo di Repubblica si cita anche “il famoso dinosauro italiano Ciro” del quale io ignoravo completamente l’esistenza, e soprattutto ci si pone la domanda attinente, avendo evidentemente origine da quel è nato prima l’uovo o la gallina: sono apparse prima le piume asimmetriche o il volo?

Questo quesito, per quanto mi riguarda, rientra nella gamma delle mille sfaccettature della quali mi voglio occupare, per questo esistono i paleontologi appunto. Ma volevo augurare anche a voi di stupirvi di quelle faccende che lì per lì sembrano insignificanti, e invece poi solo le pietre miliari della vostra vita. 
Non sottovalutate niente e nessuno.

 

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