Le Fornelle è un quartiere di Salerno, uno di quei quartieri del sud un po’ sgarrupati, affascinanti solo per chi ci passa da turista e fa finta di essere un marinaio in attesa di salpare, un secolo fa. Chi ci abita oggi invece subisce le ingiurie del tempo e della sgarrupatezza, e di tutte quelle cose che non vanno, al sud come al nord, in Italia come in Portogallo, per dire.

Alfonso Gatto (1909 – 1976) fu un poeta ermetico e scrittore salernitano, comunista dissidente, letterato militante, pittore e critico d’arte. Una di quelle figure dalla vita avventurosa e ricca, poliedrico e affascinante.

La street art invece è quella cosa che a volte sono tutti felici, a volte dicono “quegli scarabocchi sui muri”, a volte la chiamano “riqualificazione”, a volte “degrado urbano”. A volte gli artisti vengono pagati per disegnare le città, a volte vengono arrestati perché sui muri non ci si disegna.

Comunque la chiamiate, immaginate di vivere a Le Fornelle, nel centro sgarruppato di Salerno: svegliarvi la mattina, trascinarvi in cucina e mettere su il caffè, stropicciarvi gli occhi, aprire la finestra e guardare fuori. Ma anziché vedere un muro sgretolato, un sacco dell’immondizia abbandonato e un gatto rognoso, immaginate di vedere un muro dipinto e colorato, stropicciarvi ancora un po’ gli occhi e mettere a fuoco una poesia di Alfonso Gatto:

greenpino

(GreenPino – sempre da Facebook)

Oppure vi siete svegliati fringuelli, e allora preferite voltarvi da un’altra parte e canticchiare queste parole di Massimo Troisi musicate da Pino Daniele in ‘O ssaje comme fa ‘o core:

(Sempre Greenpino, sempre Facebook)

(Sempre GreenPino, sempre Facebook)

Bello, no?
Ora vi lavate, vi vestite e uscite di casa per cominciare la vostra giornata. Scendete in strada e sorpassate una fontana che zampilla allegra, vi soffermate a leggere una poesia di Alda Merini scritta fitta fitta:

(Greenpino e Ivan - Facebook)

(GreenPino – Facebook)

Cammina, cammina, e forse dovete un po’ sbrigarvi che avete tergiversato troppo a lungo davanti ad Alda Merini, e adesso dovete correre a prendere l’autobus. Così scendete la scalinata di Via Velia sotto lo sguardo di un usignolo viola, di un uomo che vi mette un po’ fretta, di una bambina che gioca per terra e del mare in lontananza.

(Alice Pasquini - Foto presa dalla sua Pagina Facebook)

(Alice Pasquini – Foto presa dalla sua Pagina Facebook)

Tutto questo grazie alla Fondazione Alfonso Gatto, con il sostegno di Fondazione della Comunità Salernitana Onlus, che ha avuto l’idea di onorare la memoria di Alfonso Gatto e la vita degli abitanti del quartiere Fornelle riqualificandolo, dal 2014, con il progetto Muri d’Autore, poesia ed arte a cielo aperto, un richiamo per turisti e un buondì per i salernitani.
Un progetto che riempie di orgoglio, che fa imparare le poesie a memoria senza accorgersene, che magari strappa un sorriso anche ai burberi, e che sarebbe bello farlo anche qua e là, un po’ più spesso.
A costo bassissimo.

Gli artisti che hanno disegnato e scritto sono questi: Alice Pasquini, GreenPino, Marco Picariello, Giovanni Coscarelli, Matteo Trapanese, Andrea Liserre, Ins Duo Pontecagnano, Daniele Floppete, Mauro Trotta, Carlo Knet Oneto, Manuel Quintero, Davide Brioschi, Teresa Sarno, Davide Casavolada, Ivan Tresoldi, Francesco Muti, Davide Ratti, Luis Alberto Alvarez e Carlos Atoche.

Sui muri invece potrete leggere poesie e frasi di: Alda Merini, Dylan Thomas, Paul Eluard, Salvatore Quasimodo, Totò, Massimo Troisi, Salvatore Di Giacomo e, ovviamente, Alfonso Gatto.

O ssaje comme fa ‘o core, dal mio punto di vista, non va bene per la mattina comunque, io la mattina preferisco un Pino più tonico e commerciale come in Amore senza fine.
Buondì anche a chi non è di Salerno!

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