“Salgono a quasi 600mila le imprese italiane condotte da under 35 con un saldo positivo record di 50mila rispetto all’inizio dell’anno, tra nuove iscrizioni e chiusure, con l’Italia che si colloca così ai vertici dell’Unione Europea in termini di numero di giovani imprenditori”, ci annuncia Coldiretti, L’Italia che fa l’Italia.

La buona notizia non è solo che quindi non siamo dei bamboccioni, ma che la maggior parte delle nuove imprese under 35 siano nate nel mezzogiorno (34.334), a seguire nord ovest (21.611), poi nel centro Italia (18.064) ed infine in quello che era comunemente chiamato “il produttivo nord est” (ahi ahia ahi 13.937!).
E c’è dell’altro! Per ogni dieci di queste imprese, una è nel campo dell’agricoltura che, ricordiamo, è settore primario dell’economia italiana. Un ritorno alle priorità e al local, insomma.

Ma oggi non ci stanchiamo di sciorinare buone nuove perché l’innovazione, la creatività e la sostenibilità di queste imprese agricole under 35 soffiano aria fresca nel panorama del mercato italiano.

Come Orange Fiber, start up creata da due donne siciliane per creare tessuti ricavati dagli scarti di agrumi. Una lavorazione che permette di evitare gli sprechi, e per di più di rilasciare oli essenziali che fanno bene alla pelle.

Sembra quasi un sogno di una bambina fantasiosa e invece…

Questa è la storia di una studentessa che vuole scrivere una tesi molto sperimentale, anzi, più che scriverla vuole proprio “farla”. È la storia di una studentessa creativa che per la sua tesi immagina un tessuto fatto di materiali sostenibili. Questi materiali altro non sono che gli agrumi. La protagonista di questa storia esiste davvero, si chiama Adriana Santonocito.

E siccome l’unione fa la forza, Adriana non tiene la sua idea tutta per sé: la condivide con Enrica Arena, che è altrettanto fantasiosa ed entusiasta. Quello è il momento in cui nasce Orange Fiber.

Con il Politecnico di Milano si conduce uno studio di fattibilità ed ecco che si sviluppa il brevetto, depositato in Italia e all’estero.

Dal febbraio del 2014 Orange Fiber acquisisce anche ben due sedi, una a Catania ed una in Trentino. Due luoghi agli antipodi del nostro Paese, due posti che possono sembrare completamente diversi, ma la natura è parte fondamentale di essi ed in entrambi c’è tanta voglia di fare, di fare bene, di innovare, di migliorare.

La realizzazione di quello che all’inizio era “solo” il sogno di una studentessa è possibile grazie ai finanziamenti da parte di due Business Angel, di un avvocato e di Trentino Sviluppo.

Segue, nel settembre 2014, la presentazione in anteprima dei primi tessuti composti da acetato da agrumi e seta: si tratta di raso e pizzo. Poco più di anno dopo si inaugura il primo impianto per l’estrazione di cellulosa dagli agrumi, grazie anche al finanziamento di Smart&Start.

Sin dall’inizio, l’idea alla base di Orange Fiber ha un successo strepitoso: al grido di “Se puoi sognarlo, puoi farlo” (W. Disney), Adriana ed Enrica si sono circondate di un dream team composto da cinque soci – Adriana, Enrica e tre imprenditori – , e da quattro dipendenti grintosi e competenti.

Fatta la squadra, avviata la start up, girati Italia, Europa e mondo per presentare l’idea e sempre alla ricerca di nuovi stimoli ed ispirazioni, i tessuti di Orange Fiber sono finalmente pronti per l’ingresso sul mercato, ed alcune proposte di brand di moda sono al vaglio.

Nel frattempo hanno vinto:
Global Change Award di HMConsciousFoundation
Oscar Green 2016 – categoria “Impresa 2. Terra”.

I nostri complimenti!

 

 

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