Siete tristi? Siete abbattuti? Rimpiangete tutte le cose che non siete riusciti a fare durante le vacanze? Avete appena finito la settima stagione di West Wing e non vedete più prospettive, la vostra vita si è di colpo svuotata di senso?
Vi sentite appesantiti e/o infreddoliti? Non vi va di tornare al lavoro e volete rimanere avvoltolati dentro al piumino un altro paio di mesi?
No. Così non va bene.
Se avete una connessione internet, un device da cui leggere quest’articolo e il tempo per leggerlo allora, andiamo, su, la vostra vita non è così dura.
Basta crogiolarsi. Basta vedere il bicchiere mezzo vuoto. Basta piagnucolare.
Va molto meglio di quello che pensiate.
Ok, d’accordo, non state bene. E non sapete come uscirne.
Come prima cosa, potete provare questo tipo di terapia. È economica e veloce.
C’è un sacco di vita là fuori. Non vi perdete in auto-indulgenza. Andate a fronteggiare le paure. Andate a deridere le ostilità.
Ho letto da qualche parte su questa cosa fantastica e confusionaria che si chiama l’internet un consiglio per dormire meglio: scrivere un diario della gratitudine, ogni sera, elencando tre cose belle che vi sono successe durante il giorno.
Perché, ve lo giuro, non siamo in Vietnam.
È difficile non avere paura di vivere, è difficile essere grati, alzare il mento e sorridere, la mattina, appena svegli.
Comporta un piccolo sforzo ma poi ne vale la pena.
L’inizio è, per antonomasia, spaventoso. All’inizio si è sempre refrattari: è un banale meccanismo di difesa. E per non ammettere a sé stessi la riluttanza, la trasformiamo in altro: malinconia, lamento, persecuzione. Ma non è così.
Se, infine, non siete ancora persuasi e tutti questi consigli non vi convincono, beh, allora potete fare come faccio io quando mi sento così: scrivo un articolo su quanto sia sciocco rimanere nella trappola della riluttanza e lo invio in redazione.
Buon inizio a tutti e, come diceva mia nonna che mischiava i proverbi, “Chi ben inizia, il ciel l’aiuta”