Ada Gobetti, la partigiana educatrice, diceva:

“Io non ho idee politiche, ho solo certezze morali”.

Ecco, in questi giorni più che mai mi viene voglia di urlare questa frase mentre leggo i giornali, ascolto la radio, guardo la televisione.

Perché ci sono momenti in cui è necessario sottolineare la differenza. Rifiutare l’accesso ai rifugiati, per esempio, è una decisione politica. Costruire un muro è una decisione politica. Una politica discutibile, che a me fa venire la nausea peggio della giostra della Nave dei Pirati, ma sempre decisione politica è .

L’ordine esecutivo di Trump di rifiutare l’ingresso negli USA ai cittadini di Iran, Iraq, Syria, Yemen, Libia, Sudan e Somalia per quattro mesi  invece non è una decisione politica, è una legge razziale.

Sì, avete letto bene: legge razziale. Non possiamo fare finta niente, bisogna dire le cose come stanno. L’ordine esecutivo di Trump sta impedendo l’ingresso negli Stati Uniti a persone che vivono negli Stati Uniti da anni, che lavorano, hanno creato una famiglia negli Stati Uniti. Persone a cui all’improvviso viene vietato di tornare a casa propria. E perché? Semplicemente in base alla propria nazionalità.

A questo terrificante scenario si aggiunge  il fatto che Donald Trump ha ordinato che l’ammissione dei rifugiati negli Stati Uniti sia sospesa per 120 giorni, nonostante il regime sia già molto severo e le condizioni per ricevere il permesso di ingresso siano molto strette (si va dai 18 ai 24 mesi per esaminare le richieste ed effettuare i controlli di background dei richiedenti). Trump ha chiesto misure ancora più rigide, per quanto queste non siano ancora state definite.

Nello specifico è stato sospeso anche l’intero programma di accoglienza dei profughi siriani: nel 2016 sono stati circa 12500 i siriani entrati negli Stati Uniti (cifra non elevata, se confrontata con i 300mila arrivati in Germania).

Non è il momento di tacere dunque, è il momento di incazzarsi. Fare sentire la propria voce. Non si può fare finta di niente e pensare che siano provvedimenti normali. Tutto grida il contrario. E a me fa paura, fa schifo.

Bel Buondì vero? Beh, per fortuna tutti noi possiamo fare qualcosa. L’avevamo già scritto qui su Pollyanna. Trump avrà anche vinto le elezioni, ma non possiamo far vincere il cinismo e soprattutto non possiamo far passare il concetto che una legge razziale sia una cosa accettabile.

Ebbene, stamattina svegliatevi e caricatevi di energia per fare la vostra parte nel far sentire la vostra voce. Nel piccolo e nel grande. Più il momento sembra oscuro, più non bisogna avere paura e rimboccarsi le maniche. Impariamo a prendere le difese di quei diritti che sono e devono continuare ad essere inalienabili, impariamo a non voltarci dall’altra parte davanti a una menzogna, un’ingiustizia.

E soprattutto sappiate che non siate soli. Non abbattetevi, perché ci sono un sacco di persone, da cui anche prendere esempio, che alzano la voce ogni giorno insieme a voi.

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1.Il presidente del Canada

 

2. Tantissime donne e cittadini di tutto il mondo

3. Gli attori di Hollywood

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