Le giornate si stanno lentamente allungando, e fa anche meno freddo e forse qualcuno di voi a capodanno ha detto “quest’anno prenderò più spesso la bici” per andare al lavoro/scuola/bar: se così fosse, questo è il momento giusto per cominciare. Noi di Pollyanna, provette cicliste in maggioranza, siamo qui a dare le giuste dritte che solo le amiche sanno dare.

Prima cosa, procurarsi una bici: di qualsiasi genere voi siate, io consiglio le biciclette da uomo. Hanno sì quell’inconveniente della canna in mezzo alle gambe che è un po’ scomoda in particolare quando bisogna salire sui gradini alti senza spaccare le ruote, ma sono decisamente più comode per la postura e vanno più veloci.
Il manubrio: se è per andare da casa al lavoro e viceversa, fate sì che sia comodo. Quindi sì ai manubri a bacchetta e da passeggio, no a quelli da corsa e a corna di bue, anche se il nome un po’ fa venir voglia. Sono corti e scomodi.

In ogni caso, se non vi interessa fare le gare con i motorini o con gli altri ciclisti e ritenete più elegante la bici da donna, lo accettiamo.

L’estetica: se abitate in una grande città o una città con molti ladri, prendete una bici brutta oppure una catena molto resistente.

Se invece una bici ce l’avete già, controllate che le ruote non siano bucate e che i freni frenino, e questo è banale, ma soprattutto controllate che la forcella sia ben fissa a tutto il resto. La forcella è quella cosa biforcata che sta sotto al manubrio e che tiene la ruota anteriore.
Come? Salite sulla bici, afferrate il manubrio e scuotetelo su e giù con delicatezza. Se vi sembra che la ruota e il manubrio siano un tutt’uno, nessun problema. Se sentite che la ruota invece è un po’ per i fatti suoi, preoccupatevene.
Per prima cosa, stringete manualmente, se non avete il kit con le pinze a portata di mano, quelle rondelle che collegano manubrio e forcella che ho segnalato nella foto qui sotto. Poi andate da uno che ripara le bici e chiedete una consulenza.

Abbigliamento: andare in bici non deve condizionare l’abbigliamento, è solo questione di pratica e poi potrete pedalare con i tacchi, le infradito o gli zoccoli, anche se capiterà a volte di perderne uno in mezzo alla strada. In caso di gonne e vestiti, prestate solo attenzione a non incastrarli al di là del sellino e a quando salite e scendete dalla sella, se avete la bici da uomo.
Se fa freddo, sappiate che suderete, quindi non vestitevi come se stesse andando in motorino o portatevi un cambio se soffrite di troppa sudorazione.

Viabilità: le bici osservano lo stesso codice stradale delle auto, ma le auto non osservano le bici, dunque se vi trovate sprovvisti di pista ciclabile, cioè quasi sempre, siate prudenti ma orgogliosi e seguite le regole non scritte cioè che chi ha lo sguardo più duro, passa. Se invece vi sentite intimoriti, andate sul marciapiede ma spesso i pedoni sono più intolleranti degli automobilisti.
Ricordatevi di segnalare le vostre svolte sbracciandovi, ma guardate prima di buttarvi in mezzo a un incrocio.

Campanello: usatelo.

Musica: playlist da bicicletta da ascoltare con un auricolare solo così l’altro orecchio è libero di sentire le auto, i clacson, i tram e le bestemmie, questa è la mia.
Oppure si possono indossare entrambi gli auricolari e spegnere la musica, così si può far finta di non ascoltare quelli vi parlano e voi non volete essere parlati.

Pedalare in piedi: fa bene al sedere.

Senza mani: se non siete esperti, non fatelo, e non fatelo sul pavé o sui sampietrini, e non fatelo comunque a Roma che le buche sono ovunque.

Mascherina anti smog e casco: andrebbero fatti.

Cestino: non appoggiateci la borsa dentro, che ve la rubano.

Orientarsi: se non conoscete bene le strade, lo sbatti un po’ è che bisogna spesso controllare sulle google maps se si sta andando nella giusta direzione, con tutti i disagi che comporta avere il proprio prezioso e sguisciante smartphone in mano in mezzo al traffico. Ora c’è un nuovo aggeggio che si applica al manubrio e indica la strada, una specie di navigatore silenzioso ed essenziale che però costa 115 euro. Si chiama Beeline e ha senso se siete in una grossa metropoli o se vi siete appena trasferiti in una città. O se siete genovesi.

Benefici: a meno che non dobbiate percorrere 20 km in salita, andare in bicicletta è un’attività motoria non molto faticosa ma molto appagante. Andare in bici – schivare la auto, fare le pieghe come Valentino Rossi, pedalare velocissimo,  guardarsi intorno ad ammirare i panorami, fare i garini con gli altri ciclisti e poi salutarvi la mattina dopo, partire per primi ai semafori, fare il gioco di arrivare in ufficio senza aver mai messo i piedi per terra, maledire tutti quegli automobilisti incapaci e immobili nel traffico mentre li si supera mostrando le cosce – è una di quelle cose che fa prendere bene sin dal primo mattino, che riempie di gioia il petto e fa venire le idee migliori.

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