Qualche tempo fa avevo parlato in un Buondì di Justin Trudeau, primo ministro del Canada che, oltre a essere un grande figo, riusciva – pur essendo un politico – nella rara abilità di far sorridere e ben sperare. Ebbene, ho appena scoperto (i laziali mi perdoneranno, ma davvero non lo sapevo) che dal 2014 anche noi in Italia vantiamo un esempio senza pari nell’olimpo conosciuto dei politici: Giuseppe Proietti, il sindaco di Tivoli (nella foto in alto immortalato dal Corriere della Sera ).

Certo, fare il sindaco e il primo ministro sono due cose totalmente diverse, ma quello che sta succedendo da quando Pino (tutti chiamano così Giuseppe Tivoli) è stato eletto merita la pena di essere sottolineato perché grazie alla sua amministrazione la città sta tornando agli antichi splendori che le valsero il soprannome di la “Superba”. E chissà che qualcuno non prenda ispirazione…

Ottimismo, entusiasmo e partecipazione sono state le parole chiave della sua campagna elettorale, un sindaco pollyannesco a tutti gli effetti che – udite udite – sta mantenendo le sue promesse.

Chiedeva entusiasmo e partecipazione e così ha fatto istituendo la nuova figura di consigliere del sindaco e avvalendosi di 52 volontari professionisti nel loro settore che propongono soluzioni a problemi che siano a favore della città e dei cittadini. Sì, volontari. Ma attenzione: anche lui ha rinunciato allo stipendio all’autista, all’auto e al cellulare di servizio.

Ha eliminato la burocrazia e fornisce linee guida per le associazioni incoraggiandole a organizzare eventi per far sì che la città si riempia di spettacoli, festival, concerti e iniziative per bambini diventando turisticamente più attraente e viva.

Prima delle elezioni sui suoi manifesti c’era scritto chiaro e tondo: con la cultura si mangia. E infatti, nonostante i tempi di crisi e tagli, Giuseppe Proietti ha aumentato il budget delle attività culturali da 89mila a 830mila euro. Ha fatto ristrutturare la Cittadella dello Sport (prima simbolo del degrado ora detta Parco dei Miracoli) ed è riuscito ad ottenere finalmente  il riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco per Villa D’Este e Villa Adriana. Non solo, sta lavorando per ottenere lo stesso fregio anche per Villa Gregoriana, che farebbe diventare Tivoli l’unica città al mondo con tre siti riconosciuti dall’ente culturale dell’ONU.

(Villa Adriana)

Non vi basta? Bene, allora sappiate che l’amministrazione illuminata di Tivoli è riuscita a passare in soli due anni dal 9% al 55% di raccolta differenziata.  E grazie all’aumento esponenziale del riciclo, i guadagni non si sono fatti aspettare. La TARI è diminuita del 20% con un impatto di 250 euro annui in meno per ogni famiglia residente a Tivoli.

Riciclo, raccolta differenziata, porta a porta, pannolini lavabili negli asili, riutilizzo degli oli esausti. Sono queste alcune delle buone rivoluzioni messe in campo a Tivoli.

Così tante buone pratiche che per fortuna non resteranno inascoltate. Francesco Girardi, responsabile unico con mansione di direzione tecnica dell’ASA, è stato invitato al Parlamento Europeo di Bruxelles per condividere l’esperienza di Tivoli all’EcoFuturo Festival di marzo e la sua gestione illuminata entrerà nella discussione pubblica per la salvezza del pianeta.
Insomma, che importa se Giuseppe Proietti non ha gli occhi azzurri del bel canadese Justin, io se penso a lui sorrido comunque.
E spero davvero che presto saranno in tanti, tantissimi sindaci a pensare a e come lui, trasformando le proprie città in meglio come Tivoli.

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