Sabrina Gonzalez Pasterski ha 24 anni, è una fisica laureata al Massachusetts Institute of Technology di Boston e dottoranda ad Harvard, e pare essere la nuova erede di Einstein.
Pasterski ha dato contributi nel campo delle “memorie gravitazionali” (tradotto letteralmente dall’inglese; in italiano con “memorie gravitazionali” non esce niente, nemmeno Battiato). È nota anche – nell’ambiente, ad esempio alla NASA – per il suo concetto di “Triangolo”, una teoria che collega diverse idee fisiche.
Io in fisica avevo 4, perché come diceva la mia prof, ero una lavativa, cioè una che non ha voglia di sforzarsi di fare qualcosa che non le viene.
Sabrina no, Sabrina dice che quando è stanca dorme, quando è sveglia pensa alla fisica. Ci pensa da quando è piccola, tanto che il suo primo prototipo di aereo da lei costruito risale a quando aveva 14 anni, epoca in cui aveva già frequentato 4 anni di lezioni di volo che a quel punto affrontava autonomamente. Forbes l’ha inserita tra i 30 studenti più brillanti sotto ai 30.
Pare che cotanta audacia sia risultata sbalorditiva non tanto per la giovane età, quanto più per il genere.
Da daaaan.

Oltreoceano, cioè qui, un mese fa circa era diventato virale sui social la giusta provocazione della libraia di Benevento che, stanca di dover consigliare libri di sole principesse destinati alle bambine, ha deciso di offrire un caffè a tutti coloro che avrebbero comprato un libro scientifico da regalare a una femmina: “Ho lavorato in diverse librerie in Toscana, Umbria e Lombardia e ovunque avevo difficoltà a suggerire per una bambina un libro sulla natura o che parlasse di animali. È un problema a Nord come a Sud Italia, ma non all’estero. A Londra, dove vivono mia sorella e la mia nipotina, i bambini e le bambine sono esposti ad ogni genere di stimolo culturale” racconta Filomena Grimaldi a Repubblica.

Il fatto che alle bambine possano interessare solo le fiabe e le copertine rosa, mentre ai maschi tutto il resto, non è solo un pregiudizio, ma è soprattutto un limite. Ci indigniamo della condizione in cui ci troviamo noi donne, ma sono anche le mamme, le zie e le nonne a educarci/le così, a far sparecchiare le figlie femmine mentre i maschi vanno a giocare con il meccano.

E mo basta, prendiamo esempio dai genitori di Sabrina Gonzalez Pasterski, di Samantha Cristoforetti (che pure se le hanno dato un nome un po’ così, l’avranno portata al planetario in tenera età), di Marie Curie, Rita Levi Montalcini e Margherita Hack e pensiamo che anziché dare limiti, è bello aprire tutte le possibilità dell’intelletto e curiosità umana. E non solo in veste di educatori, pensiamolo anche per noi.
Proviamo a fare qualcosa che non rispecchi i nostri standard e ad andare un po’ oltre il terreno consueto, apriamoci e arricchiamoci che magari a studiare comunicazione ci mandiamo i maschi e noi si va a prenderci Trappist 1.
E prepariamoci, che Lotto Marzo è vicino ed è di nuovo l’occasione per farci sentire, iniziamo a informarci qui.

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