Il segreto della felicità è di non far sempre ciò che si vuole, ma di volere sempre ciò che si fa.

                                                                                                                             (L.N Tolstoj, Pensieri Inediti)

 

C’è poco da dire, il caro Tolstoj, come quasi sempre ha ragione. Solo che, cavolo, non è mica così semplice riuscirci.

Almeno per me che sono un disastro, per esempio, nel dire di no riuscendo a schivare i sensi di colpa e che spesso finisco per incastrarmi in cose che non desidero. Non parliamo dell’arrabbiarsi, ecco, quello proprio mi viene male male. Ma ci sto lavorando, perché credo che sia fondamentale emanciparsi un po’ dal pensare di essere così importanti da poter davvero influire eccessivamente sulla vita degli altri. Non voglio parlarvi del classico egoismo positivo che forse ha generato più egocentrici che altro (anche se è vero che serve eh), ma voglio provare a riflettere su cosa sia davvero ciò che vogliamo, la nostra vera felicità personale.

Forse c’è che associamo troppo spesso la felicità a situazioni che ci fanno sentire parte di qualcosa: l’amore, le amicizie, il lavoro, il denaro, la fede calcistica o religiosa, il potere, la condizione fisica e chi più ne ha più ne metta. Cose che nel bene o nel male perseguiamo ostinati, o che ci accadono  regalando o strappandoci via il sorriso. Eppure dovrebbe essere legata a doppia mandata esclusivamente alla conoscenza e alla realizzazione del nostro io, quella specie di vocina interiore che ci dice chi siamo e cosa vogliamo. Noi e basta, noi per essere noi stessi.

Insomma, sarebbe bello imparare a essere felici indipendentemente da quello che ci succede. E allora cos’è la felicità? È una scelta. Coraggiosa. Cosa preferiamo tra il dramma e l’opportunità? La seconda. Dare credito all’opportunità ci porta ad ascoltare chi vogliamo essere e dove vogliamo andare, ci insegna a disegnare un confine netto tra noi e quello che ci succede. A separare i piani. A resettare il nostro punto di vista. Da fuori a dentro.

Oggi smettiamo dunque di digrignare i denti e scegliamo il sorriso. Ed eccola lì davanti a noi, la strada per la felicità. E sì, voglio percorrerla, anzi farla, eccome.

Share

No comments so far.

Lascia un commento