La prima domenica del maggio, oggi per chi scrive e ieri per chi legge, è dedicata alla Giornata mondiale della risata: in principio pensata come manifestazione a favore della pace, è ora diventata una giornata nella quale si ricorda che ridere fa bene alla salute. Pare che ridere 10 minuti al giorno abbia innumerevoli benefici fisici e psichici: grazie alle endorfine rilasciate dal cervello quando si ride, si viene pervasi da un senso di calma, piacere, gratificazione e felicità, che non guasta mai. Ma sembra anche che spanciarsi dalle risate aiuti prevenire le malattie cardiovascolari, a tenere il cervello sveglio, a contrastare la depressione.
Ridere favorisce le relazioni, e lo psicoterapeuta Stefano Lagona ai microfoni di Repubblica.it sostiene addirittura che “La risata aiuta sul lavoro: sul piano professionale la risata può migliorare le prestazioni, favorendo la relazione con i colleghi, il lavoro di gruppo, la leadership e le capacità di problem solving”. Con i colleghi forse, anche se dopo anni di risate qualcuno dei miei pensava che fossi un po’ stupidina, e non so se aiuti davvero la carriera scoppiare a ridere di fronte al capo.
Ma non importa, ridere fa bene, e fin qui lo sappiamo, tutto bene.

Ora, farsi 10 minuti di risata al giorno non è banale per nulla, ma di cose che mi fanno ridere ce ne sono tante, e l’internet aiuta.
Ad esempio:
Fedez che chiede alla Ferragni di sposarlo in calzini bianchi di spugna, nel video parodia della proposta.

La Gialappa’s: io quando guardo un programma con la Gialappa’s e poi finisce, vorrei che non fosse vero. Mi fanno venire i crampi allo stomaco da quanto rido, e soprattutto negli anni d’oro del Mai dire… Anche quando prendono in giro le categorie protette dal politically correct, tipo questo:

Un’altra cosa che mi fa sempre molto ridere è vedere la gente che cade. Mi fa ridere da che ho memoria, e la mia migliore amica dell’asilo ha sempre creduto che io ridessi perché i poverini si facevano male, e mi ha sempre tacciata di sadismo. Ma non è vero, mi fanno ridere quelli che cascano in modo stupido, o che inciampano sbadatamente o che vanno a sbattere contro i pali mentre camminano per la strada. Che poi si facciano male è secondario. Mi faccio ridere anche da sola se capita una di quelle condizioni, come ad esempio quando sono cascata in un canale a Venezia: un attimo prima ero su, e un attimo dopo dopo stavo pensando: non è possibile che stia capitando proprio a me, no, no, splash. Ho visto la mia borsa galleggiare, ho visto anche i miei sandali che galleggiavano in direzione del mare (era estate, per fortuna). Ho visto l’espressione della mia amica tra  tra l’incredulo e il divertitissimo, lei ha visto la mia, incredula ancora di più, poi ha visto me fare un paio di bracciate e riprendere possesso della terra ferma. Dopo di che, tutta Venezia mi ha vista attraversarla ricoperta di fango e alghe. Peccato che non fosse ancora l’era degli smartphone.

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Anche i panda che cadono non sono affatto male. I panda in generale sono fonte di ilarità, vi consiglio di seguire il canale Instagram di qui sotto.

Poi mi fanno ridere: Le Regole di Internazionale, le frasi di Osho, Bocelli che vede cose e la mia amica Francesca.

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