Sarà capitato un po’ a tutti di sentire intorno a sé delle “presenze”.
Anche agli scettici, anche a quelli che danno la colpa allo stress o al magnetismo.
E se tali presenze fuori dal contesto urbano sono molto più individuabili, si perdono nei meandri delle città, tra i muri, le scale, i colori e le ombre create dall’uomo.
In Giappone li chiamano Yokai. Noi magari abbiamo già sentito questo nome alla tv, o dalle nuove generazioni che seguono la popolare serie di cartoni animati Yokai Watch.
Forse ci ricordiamo dei manga di Shigeru Mizuki o dei sinistri dipinti di Utamaro, spesso letteralmente invasi da questi spiritelli del folklore nipponico: gli Yokai, appunto.
No?
No.

E allora ecco come colmare le lacune: da venerdì prossimo, 26 maggio, Bologna si riempirà di folletti, possessioni, animali antropomorfi e soprattutto oggetti animati da quelle famose “presenze”. Inizia, infatti, venerdì la manifestazione promossa dall’Alma Mater nota con il nome di NipPop (nel link in programma) che vede la splendida professoressa Paola Scrolavezza del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne, impegnata nella kermesse di eventi proposti anche quest’anno per l’ultimo weekend di maggio a tema Giappone e pop culture.

Il tema di quest’anno è l’occulto, il mostruoso, la paura… la belva nell’ombra che ricorda un po’ quella Bestia nella Giungla del racconto di Henry James.

Ed è proprio in questo contesto che l’artista e tatuatore Riccardo DRAW Raviola ha voluto realizzare 12 tavole per celebrare i suoi Yokai personali, quelli che lo hanno accompagnato nel suo percorso di street art, attraverso la cultura dei sound system e dei graffiti, per le strade di Bologna. Perché da sempre Bologna è sia città creativa, universitaria e vitale, ma anche misteriosa e piena di angoli isolati, oggetti lasciati soli che prendono vita e forma nella fantasia visionaria di DRAW.

Dodici tavole 25×35 per i dodici mesi che segnano l’anno di una città, un paesaggio urbano, un orizzonte di storia. Dodici tavole che ricordano le pitture armoniche e fluttuanti di Hokusai e Hiroshige, immerse nella natura stessa della loro origine cittadina, di quartiere di strada, esposte al Piccolo Teatro del Baraccano (via del Baraccano 2) in pieno centro, proprio come (ho imparato) piace agli Yokai… stare vicino alla gente e spiarla, scherzarla, consigliarla o tentarla.

Dodici pezzi unici e originali, rifiniti a regola d’arte, come se li avesse realizzati un pittore Ukyo-e dell’Ottocento giapponese, un pittore che ha vissuto nelle trattorie o sulle panchine bolognesi per ispirarsi.

E chi è questo pittore, questa artista di strada che ama incidere la propria arte sui muri e sulla pelle?

Insieme agli Yokai ho imparato a conoscere anche Riccardo Raviola, in arte DRAW, figlio del famoso e leggendario fumettista Magnus. Riccardo nasce a Bologna nel 1978. Nel 1990/91 la sua passione per il disegno artistico e per la grafica lo portano a conoscere il writing e nel periodo liceale ne è pienamente coinvolto. A contatto con il mondo della street art, dei fumetti e delle Tattoo Convention, DRAW si innamora del tatuaggio “indelebile” nel quale trova molte affinità con il writing per il tipo di disegno e di colori. Queste contaminazioni stimolano la sua ricerca stilistica e l’attività artistica diventa una fusione di entrambe le passioni, creando un mix di grafica e disegno classico, come dimostrano riviste e libri del settore che hanno pubblicato alcune sue opere.

E venerdì, dalle sei del pomeriggio, gli spiritelli di DRAW avranno anche un altro compito oltre a quello di rivelarsi e farsi ammirare nella loro unicità dai visitatori. DRAW realizzerà su un’imponente pergamena un disegno in live painting con pennello e spray. Uno Yokai extra che avrà la missione di portare il sorriso alla gente di Kumamoto, città giapponese colpita dal terremoto del 14 aprile 2016 e dalle successive piogge torrenziali nel giugno 2016.

Il disegno in live painting, infatti, sarà messo all’asta e il ricavato sarà interamente destinato al progetto “Riportiamo il sorriso a Kumamoto”, le cui attività si dividono tra organizzazione di giochi di gruppo per bambini e proiezioni di film per tutte le età, sostenuto dalla Coop di Kumamoto (Seikyō), tramite il gruppo Egao todoketai (“Porta un sorriso”) e vede la collaborazione volontaria delle associazioni locali.

E siccome a Bologna si dice quand ai ò bvó dal bån vén a n ò pôra gnanc dal dièvel (quando ho bevuto del buon vino non ho paura neppure del diavolo) il mio consiglio nel weekend è quello di raggiungere DRAW e i suoi spiritelli e concedendosi un aperitivo al suo vernissage. Qui tutte le info dell’evento.

Arte, cultura, mostricciattoli e sorrisi.

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