Non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace. 

Non so voi, ma a me da bambina questa frase veniva ripetuta spesso, molto spesso. In difesa del sacrosanto diritto ad avere gusti diversi, visioni diverse.

Sarò breve: oggi vorrei che lo ripeteste anche voi, come mantra del Buondì, perché mi sembra che si stia prendendo una deriva eccessivamente, ma soprattutto inutilmente, critica.

Addirittura il concerto dei record di Vasco è stato capace di suscitare polemiche e dibattiti e insomma a me viene da dire anche basta.

Vasco Rossi può non piacere, per carità. E come lui un sacco di altre cose. Quello che proprio non va è trasformare tutto, anche un concerto, in un territorio di scontro. Davvero, non se ne può più. Anche del dover per forza esprimere la propria opinione su ciò che viene identificato come “l’argomento del giorno”.

Oggi vorrei difendere il silenzio e la bellezza di sapere che le persone hanno gusti e idee diverse. Ovviamente quando non si fa del male a nessuno. Perché se questo atteggiamento è fastidioso davanti a un concerto, lo è ancora di più davanti ad argomenti importanti di cui spesso e volentieri si conosce davvero poco.

Cerchiamo, prima di insegnare l’importanza di partecipare dicendo la propria, di trasmettere la responsabilità morale di formarsi una opinione basata sullo studio ed una approfondita analisi e conoscenza.

Ripartiamo dalle basi, dal rispetto delle differenze, dalla capacità di sapere apprezzare ciò che funziona, dall’importanza della curiosità e del fare domande.

Lo avevo detto e l’ho fatto: sono stata breve.

 

 

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