Alle bambine ribelli di tutto il mondo: sognate più in grande, puntate più in alto, lottate con più energia. E, nel dubbio, ricordate: avete ragione voi

Sognate in grande, credete in voi stesse e non accontentatevi. Questo potrebbe essere il sottotitolo di Storie della buonanotte per bambine ribelli. 

Cento biografie di donne famose, favole reali per sognare in grande, di artiste, scrittrici, scienziate, sportive, che lottano e hanno lottato per affermare la propria personalità e visione del mondo. Raccolte da Elena Favilli, giornalista e imprenditrice, e Francesca Cavallo, autrice e regista di teatro in quello che è il libro del momento.

Un libro dedicate alle bambine di oggi e di domani, ma anche di ieri, perché non è mai troppo tardi per sognare in grande. Mai.

Storie della buonanotte per bambine ribelli è una storia nascosta dietro a biografie di cento donne meravigliose (da Cleopatra a Serena Williams passando per Rita Levi Montalcini) perché questo libro è nato senza editore dall’idea politica di Elena e Francesca. «Volevamo far appassionare i bambini alla realtà che li circonda – hanno dichiarato le due donne in un’intervista – Volevamo promuovere l’immaginazione come strumento di conoscenza del mondo. Le ricerche ci mostrano come fin dall’inizio della scuola media le bambine inizino a perdere fiducia in se stesse. Ecco perché essere esposte molto prima a una narrazione diversa della femminilità è fondamentale».

Le favole del resto, sono il primo elemento narrativo con cui i piccoli familiarizzano con il mondo. È fondamentale che i personaggi femminili, oltre che vincenti, siano reali. Basta con le fatine dalla bacchetta magica: ci sono donne normalissime, che hanno realizzato imprese eccezionali. Elena e Francesca danno un bel colpo di spugna agli stereotipi di genere nelle favole in cui il 90% delle volte il personaggio femminile o è una principessa o è legata in qualche modo alla magia. La realtà ha visto e vede camminare su questa terra donne reali ben più straordinarie di una fata e questa raccolta ce lo dimostra ampiamente.

Donne straordinarie proprio come Elena e Francesca che hanno creduto nella loro creatura imprenditoriale anche quando ricevevano grande stima, ma pochi finanziamenti. Il loro progetto da cui tutto inizia si chiama Timbuktu Labs, ed è una pad-magazine dedicata ai più piccoli. Nel 2012 hanno vinto il Mind The Bridge come migliore start-up italiana. Successivamente si sono trasferite a San Francisco per dare una possibilità a qualcosa che nella loro mente era così chiaro, innovativo. E buono.

Storie della buonanotte per bambine ribelli (comprato in Italia da Mondadori) è il loro ultimo progetto ed è un successo senza pari. Ed è nato da una newsletter. «Abbiamo costruito una newsletter dal titolo Goodnight Stores for Rebel Girl, e iniziato a invitare persone che potevano essere interessate a ricevere queste storie. Mandavamo una storia alla settimana alla nostra prima mailing list di 4000 persone. Quando abbiamo visto che la risposta era molto forte abbiamo capito che poteva trasformarsi in un libro». Come ho già detto però niente editore, almeno all’inizio perché per realizzare il libro le due donne si sono rivolte a alla piattaforma di crowdfunding Kickstarter dove hanno racimolato oltre un milione di dollari da 70 nazioni diverse in 28 giorni. Alla fine hanno avuto una raccolta da record assoluto: un milione e 300 mila dollari. La cifra più alta mai raggiunta da quella piattaforma fino ad ora.

Il libro (poi comprato da Mondadori in Italia) ha già venduto più di 90mila copie in tutto il mondo ed è già stato tradotto in 12 lingue.

Storie della buonanotte per bambine ribelli è bello da leggere e da sfogliare grazie anche alle illustrazioni (tutte creazioni di alcuni degli migliori illustratrici al mondo) ed è un libro che non dimentichi.  Io non vedo l’ora che arrivino a presentarlo nella mia città per poter correre ad abbracciare queste due donne meravigliose.

Compratelo, leggetelo, regalatelo a donne e uomini, a grandi e piccini. Sognate in grande e se vi venisse la voglia di lasciarvi andare tenete strette queste parole di Francesca Cavallaro: «Sono ossessionata dall’idea di guardare la realtà per il suo potenziale, più che per i suoi limiti, e non serve guardarsi troppo in giro per capire dov’è la ribellione in questo modo di pensare. Più spesso la rassegnazione viene venduta come elisir di felicità, soprattutto quando a doversi rassegnare è la metà rosa della nostra società».

 

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