È stato grazie ad un post online della pornoattivista Slavina che sono venuta a conoscenza di “BORN TO LOSE”, il libro a fumetti di Nicoz Balboaillustratrice, tatuatrice e pittrice romana d’origini ma parigina d’adozione. Le poche righe di presentazione che ho letto mi hanno incuriosita e quindi l’ho immediatamente ordinato. Uscito in Aprile 2017 per Coconino Press, “Born to Lose” è un vero e proprio diario, compilato nell’arco di circa due anni in un’agenda Moleskine. Nicoletta è una giovane donna queer, un’artista inquieta, una madre coraggiosa che sta crescendo e sbagliando, una figlia e un’amica nostalgica che vive lontana dalla propria città d’origine.

Tavola tratta da “Born To Lose”

 

Ho amato il comico intimismo, la schiettezza senza sconti, il tono autoironico ma a tratti severo, le insicurezze laceranti, le imprecazioni pensate per iscritto e galleggianti all’interno delle vignette da fumetto. Mi hanno accompagnata e rapita, quasi fossi stata io a viverle e a scriverle.

In effetti, ho letto “Born to Lose” come se parlasse di me. In fondo parla di me. L’ho sfogliato e mangiato con gli occhi in macchina mentre aspettavo si aprissero cancelli e diventassero verdi i semafori, a piedi mentre attraversavo la strada sulle strisce pedonali, tornando a casa dopo una giornata di lavoro, sul letto nonostante mi si chiudessero gli occhi per la stanchezza e per il sonno. Mi sono sentita coraggiosa e determinata mentre lo facevo. Mi sono armata delle forbici della mia vita e ho ritagliato del tempo a forma dell’angolo in cui posso entrare solo io, perché non c’è posto per nessun altro.  

Aveva ragione il mio insegnante ad uno dei corsi di scrittura per albo illustrato: il tempo per scrivere non manca, va trovato. La scrittura è una dimensione mentale, e in fondo questa regola è applicabile a tutto. Leggere è tempo che dedico a me stessa. Mi riempio delle vite degli altri e attraverso le loro storie vivo più intensamente la mia.

Leggere è un quotidiano atto sovversivo. Una gioiosa forma di ribellione.

In “Born To Lose” Nicoz non fa sconti a sé stessa quando racconta le intime insicurezze, i suoi giorni di euforia e contentezza, la sua voglia di essere amata e la volubilità delle sue certezze.

Leggerla è un po’ come guardarsi da fuori mentre si sta affrontando la piccola grande avventura di trovare un proprio personale posto nel mondo. 

Con l’augurio di aggrapparvi coraggiosamente al vostro tempo, #buondì!

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