Plogging: si chiama così una tendenza che sta spopolando fra gli svedesi, un modo per unire lo sport all’attenzione per l’ambiente e all’ecologia.
Come funziona? Facile: si corre e si raccoglie la spazzatura che si trova per strada. In svedese: plocka upp, ripulire.
Mentre si fa sport si effettuano delle brevi soste e si raccolgono bottiglie di plastica, lattine, cartacce e altri rifiuti abbandonati che inquinano l’ambiente; i corridori portano con sé guanti e delle buste per raccogliere la spazzatura e portarla via. Un modo diverso di fare jogging che fa bene al corpo, fa bene alla mente, ma fa bene anche all’ambiente. E che ha acceso il mio interesse per la corsa.
Eh già, perché se la corsa negli ultimi anni ha conquistato la maggior parte delle persone che conosco, su di me non ha mai avuto nessun effetto. Sarà perché vivo in città e correre in mezzo alle macchine non mi sembra abbia senso, sarà perché le volte in cui ci ho provato mi sono riempita i piedi di vesciche e i giorni dopo non riuscivo neanche a camminare oppure semplicemente perché sono pigra, chissà, fatto sta che mentre molti dei miei amici pubblicano soddisfatti sui social le loro imprese da corridori io ho sempre preferito rifugiarmi nella poco fashion cuffia in lattice e immergermi in piscina. Fino ad oggi.
No, non correrò (ironia della sorte) a comprare delle scarpe tecniche per unirmi alla maggioranza (la pigrizia vince). Ma inizierò a sponsorizzare il plogging più che posso. Anche se voi non correte, pensateci bene: quante persone conoscete che corrono tutte le settimane? Parlategli del plogging, illustrategli i benefici che si traggono da questa nuova disciplina. Benefici – ripeto – per il corpo, l’ambiente e, perché no, anche per la mente.
Raccogliere, non lasciare indietro, significa anche in questo caso non ignorare. Concentrarsi nel vedere e trovare, passatemi il paragone, una ferita di cui prendersi cura è un allenamento di cui tutti avremmo bisogno. Io per prima. E questo sì che è uno sport di cui vorrei vedere i progressi delle persone che conoscono pubblicate sui social.
Viva il plogging dunque, viva chi raccoglie!