Diario segreto di un’ex indispensabile

Non si può sapere perché accade una cosa e non un’altra, quale forza ci guida, quale forza ci distrugge, quale forza ci fa crescere o morire o prendere un’altra strada. E se fossi riuscita a perdonarmi? Se mi fossi pentita? Ma se potessi tornare indietro non farei niente di diverso.” (Wild)

Bisognerebbe potersi licenziare da sé stesse. Dall’ambizione, dalle insicurezze di cui siamo imbevute, dalla necessità di rivestire un ruolo, di influenzare qualcuno, dal pressante bisogno indotto di dover sempre dire la nostra. Bisognerebbe avere la forza di fuggire, perché a volte quando fuggiamo non stiamo scappando, stiamo solo tornando a casa. 

Un giorno ho deciso di licenziarmi da me stessa e di tornare a casa. Avevo già cercato di resistere alla tentazione di sentirmi indispensabile, perché mi stava masticando da dentro, infondendomi allo stesso tempo sicurezza ed euforia, così fragili, così effimere. Probabilmente sapevo già che non ce l’avrei fatta. In fondo, se lo chiedeva anche Margaret Atwood, maliziosamente:

Chi di noi può resistere alla tentazione di essere ritenuto indispensabile?

Sottrarsi, tirarsi indietro, allontanarsi, cedere, fallire, abbandonare, fuggire, tornare a casa. E voi chi siete per giudicarci? Chi siete voi per caratterizzarvi attraverso quello che abbiamo costruito? Chi siete voi per definirvi attraverso il nostro cedimento?

Quando il tempo passa, ricordare è come farsi ferire. Forse è solo che ci vuole coraggio a perdonarsi, ci vuole coraggio a risparmiarsi, a concedere un’amnistia a sé stess* per salvarsi dalla desolante consapevolezza di una scelta che non poteva essere diversa. Ci vuole il trascorrere dei giorni, per smettere di giustificarsi grazie al sostegno e alla comprensione altrui.

Eppure questa è una vita, così incredibilmente umana. Lo sognavo nelle mie notti di bambina, questo straziante struggimento, anelavo a viverlo, a farne parte con la mia carne e la mia storia minuscola, irrisoria, vana.

Non siamo nulla, nient’altro che polvere di stelle. Non siamo nulla, eppure la nostra immensità è incontenibile.

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Scroll to Top