Miguel Castillo, Erasmus a ottant’anni

Miguel Castillo ha ottant’anni, tre figlie, sei nipoti, una carriera da notaio e 4 bypass alle spalle, vive a Valencia e si gode la pensione. Un nonno come molti, se non fosse che al posto di fare crociere in bermuda in giro per il mondo, o peggio, passare le giornate alle Poste o in fila al supermercato a borbottare, o peggio, rinchiudersi a casa a fare le siesta, o peggio ancora, deprimersi, ha deciso di iscriversi all’università, facoltà di Storia. Non all’università della terza età, proprio a quella dei giovani.

Nel suo ateneo è già una piccola star, viene fermato nei corridoio da studenti increduli, i professori si fermano a salutarlo, i bidelli lo aiutano a trovare l’aula giusta, con i suoi compagni di corso va a bere il caffè al bar e si passa gli appunti.
Vabbè, e fin qui ci ero arrivata pure io, una cosa che invece Miguel sta per fare, e io non ho mai fatto, è l’Erasmus: il Veneto è in fermento perché lunedì comincerà all’università di Verona il suo quadrimestre con la borsa di studio più famosa al mondo.
Per scampare alla dissolutezza di costumi tipici di questa esperienza (così mi hanno detto quelli che l’hanno fatto) ha affittato un appartamento per sé e per sua moglie, ed è pronto a vivere la vita dello studente fuori sede, solo con meno pigiama party, dice. Le sue figlie invece dicono: «Papà, sei matto», ma stanno già organizzando la trasferta.

Cosa lo ha spinto ad iscriversi all’università prima, e partire per studiare all’estero poi, è stata una di quelle illuminazioni che vengono dopo che te la sei vista brutta, nel suo caso un infarto cinque anni fa: «Poco dopo il recupero, mi sono detto: mi piacerebbe fare qualcosa che non fosse la classica cosa del pensionato, fare i sonnellini…». E così ha deciso di seguire la sua passione, la storia, rimettersi a studiare e continuare a tenere attivo il cervello anche se non può frequentare tutti i corsi perché ogni tanto deve pur badare ai suoi nipoti.

Ora che è al terzo anno lancia questo appello ai pensionati come lui: «non chiudetevi in casa, apritevi al mondo, perché possiamo dare molto alla società, e ricevere ancora molto».

E bravo Miguel!

Però volevo anche dire che mia nonna a ottanta anni ha fatto un viaggio da Milano a Capo Nord, in auto, con tre sue amiche, l’anno dopo un on the road in California, e nessuno ha scritto nemmeno un articolo su di lei. Brava nonna, e la prossima volta portami con te!

Non dimentichiamo il Dr. Norman Shales di Grey’s Anatomy, perculato per molti episodi e infine stroncato (non mortalmente) per un ictus che mise fine alla sua carriera da matricola di chirurgia

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